Home Page
 HOME | ARTISTI | OPERE | ANNUNCI | LINKS | E-CARDArtistiland come Pagina Inizial! Aggiungi ArtistiLand a preferiti!
Art community
VUOI REGISTRARTI? HAI DIMENTICATO USER E PWD?
User: Pass: Memorizza pwd
 HOME > Artisti > Marco Baudazzi > Profilo personale
Marco Baudazzi
Scultore 
 BIOGRAFIA
top^ 
Vive e lavora ad Anzio. Marco Baudazzi nasce a Roma nel giugno del 1950, frequenta le scuole romane e nel 1969 realizza le prime opere utilizzando chiodi e parti di motori d'automobile. Si laurea in Ingegneria Meccanica nel 1975 ed inizia l'esperienza lavorativa che lo porta nei cantieri di costruzione di centrali elettriche in Arabia Saudita, a Milano negli uffici di una società di montaggi, a Rotterdam in una fabbrica di margarina, a Roma nel servizio vendite di una multinazionale americana ed infine ad Anzio, dove dirige la propria azienda e svolge la libera professione. Nel 1995 riprende a saldare. Prima tubi in acciaio inossidabile, poi torna ai vecchi amori dei chiodi, con l'aggiunta dei sampietrini e del legno. Ha un figlio di 18 anni nato in Olanda ed una preziosa compagna, Maria.
 
 NOTE CRITICHE
top^ 
Le opere di Marco Baudazzi nascono, in definitiva, da una conoscenza professionale dei materiali impiegati di solito per altri scopi. I chiodi, i sampietrini, il tondino di ferro sono normalmente utilizzati per cancelli, strade, cemento armato. Averne intuito le insospettate potenzialità espressive e poetiche è certamente dovuto - in partenza - ad un'indagine personale (l'artista è ingegnere). Ma subito dopo, da una constatazione di prassi, è scaturita una ricerca sorprendente: commuove soprattutto ritrovare i medesimi chiodi di Cristo, per le dimensioni vere iperboli di chiodi, organizzati in strutture formali quasi leggere, certamente raffinate per impostazione e realizzazione, reti che si innalzano in griglie autoportanti nelle quali circolano volentieri aria e luce ed in cui è esorcizzata la com-passione per la tragedia di cui sono stati strumenti. Diverte poi riconoscere, sospesi, isolati e dipinti - ovvero snaturati - i sampietrini che di solito vediamo a terra, disposti a schiera e grigi. Sconcerta, alla fine, individuare la funzionalità di tali invenzioni quando si trasformano in leggìo, come nel caso di quello chiesto indietro per un solo giorno dalla Casa Circondariale Maschile di Rebibbia, dove accoglie di consueto nella Biblioteca un'edizione delle Carceri di Piranesi.

La trasformazione del materiale, l'intuizione attenta ed accurata di ciò che esso può esprimere al di là della sua consueta voce e del suo aspetto ordinario conducono l'artista in una sfera di ricerca squisitamente moderna, sperimentale ed in auspicabile disaccordo con la tradizione accademica, lo avvicinano alle grandi e mai esaurite stagioni dell'avanguardia storica che tutto rinnova e rilegge a cominciare dagli elementi del linguaggio utilizzato: la tecnica, la sequenza esecutiva, il risultato suggeriscono in Marco Baudazzi la plausibilità dell'ipotesi, sulla quale molti grandi hanno già lavorato a partire da Burri, passando per Rauschenberg e giungendo fino a Kounellis, secondo la quale risiede nella materia e nelle sue infinite variazioni la residua possibilità odierna di fare arte.
 
top^ 

 CHIEDI INFORMAZIONI | Sponsor: AGENZIE IMMOBILIARI © 2001 - 2003 - Grafica, layout e contenuti sono di esclusiva proprietà di MEDIACOM